STORIA


La patata è originaria del Centro America, dove veniva coltivata presso le culture Mesoamericane e Andine. Ha fatto un lungo viaggio dall'America nei forzieri del tesoro dei Conquistadores e fu introdotta in Europa dopo i viaggi di esplorazione e di conquista dei secoli XV - XVI, ma rimase a lungo confinata negli orti botanici come rarità.
Quando venne importata in Europa dal Perù, la patata non incontrò il favore della popolazione, anzi fu a lungo aborrita e consumata solamente da chi vi era costretto.
I motivi di tale antipatia erano tanti, ad esempio per la sua forma bitorzoluta che ricordava le eruzioni della lebbra. Inoltre l'originario color vinaccia della buccia era mal visto. Ma anche il fatto che invece di nascere dai fiori o dai rami degli alberi cresceva nelle profondità della terra restava inspiegabile, e come se tutto questo non bastasse, non era mai stata citata nella Bibbia.
Tutto questo creò intorno all'innocuo tubero un alone diabolico, tanto che ci furono esorcismi, processi e condanne al rogo ai danni di sacchi di patate.

In Russia si preferì a lungo morire di fame piuttosto che cibarsi del "frutto del diavolo", mentre in Prussia per incoraggiare l'uso e la coltivazione, nell'anno 1651 fu emanato un editto in cui si condannava al taglio del naso e delle orecchie chiunque si fosse rifiutato di coltivare le patate.
Quando venne importata in Europa dal Perù, la patata non incontrò il favore della popolazione, anzi fu a lungo aborrita e consumata solamente da chi vi era costretto.
I motivi di tale antipatia erano tanti, ad esempio per la sua forma bitorzoluta che ricordava le eruzioni della lebbra. Inoltre l'originario color vinaccia della buccia era mal visto. Ma anche il fatto che invece di nascere dai fiori o dai rami degli alberi cresceva nelle profondità della terra restava inspiegabile, e come se tutto questo non bastasse, non era mai stata citata nella Bibbia.
Tutto questo creò intorno all'innocuo tubero un alone diabolico, tanto che ci furono esorcismi, processi e condanne al rogo ai danni di sacchi di patate.

In Russia si preferì a lungo morire di fame piuttosto che cibarsi del "frutto del diavolo", mentre in Prussia per incoraggiare l'uso e la coltivazione, nell'anno 1651 fu emanato un editto in cui si condannava al taglio del naso e delle orecchie chiunque si fosse rifiutato di coltivare le patate.